DISINFORMAZIONE E FALSITÀ SCIENTIFICHE NEI MEDIA E NEI TRIBUNALI

Questo post ci porta indietro di qualche anno, per l’esattezza verso la fine del mese di giugno del 2019 quando un pericoloso virus ha colpito le redazioni di molti giornali.

Si è trattato del virus della disinformazione; un virus che ha causato il blackout dell’intelligenza dei direttori di questi giornali.

Sì, perché solo un blackout dell’intelligenza può spiegare articoli come questi. Si tratta di importanti quotidiani di rilievo nazionale non di giornaletti scandalistici. E di giornalisti professionisti.

Ulteriori articoli del medesimo tenore si possono trovare a questo link.

In ultimo Repubblica che arriva a creare il collegamento tra i fatti di Bibbiano e fatti di circa 30 anni prima che videro condannati con sentenze definitive alcuni pedofili.

Fatti che non hanno alcun elemento in comune se non quello voluto da Repubblica, creato unicamente per sponsorizzare il podcast “Veleno”, pubblicato proprio da Repubblica, e il libro dal medesimo titolo, scritti da un giornalista che ha sposato la tesi dell’innocenza di condannati per pedofilia con sentenze definitive.

Ben 70 giudici, tra Primo grado, Appello e Cassazione, al termine dei processi hanno ritenuto quei soggetti colpevoli di abusi sessuali in danno di minori mentre questo giornalista li ritiene innocenti. Ma andiamo avanti. Psicologi che fanno l’elettroshock ai bambini? Sarebbe bastata una semplicissima ricerca in rete per scoprire che:

1) L’elettroshock viene effettuato da medici e non da psicologi.

2) Può essere fatto esclusivamente in ospedale e non in una stanza di psicoterapia.

3) Il paziente è disteso su una lettiga e non seduto su di una sedia

4) Il paziente viene anestetizzato e intubato, quindi è necessaria la presenza di un anestesista.

5) L’elettroshock viene fatto solo nei casi di grave depressione con elevato rischio di suicidio, quindi in persone adulte e non nei bambini; anzi oggi non lo fa quasi più nessuno.

Ci voleva tanto a informarsi prima di scrivere fake news? O si doveva creare il caso mediatico?

Veniamo all’altra fake new: la terapia EMDR per indurre nei bambini il falso ricordo di aver subito abusi sessuali.

Cominciamo con la terapia EMDR.

Il paziente è sveglio, e non ipnotizzato (come dichiarato da uno psichiatra bolognese, seguace della psicologia giuridica, in una recente intervista); il paziente deve seguire con gli occhi le dita del terapeuta, seduto di fronte, che vengono fatte oscillare orizzontalmente da destra a sinistra e da sinistra a destra. Tutto qui. Nessuna suggestione nessuna induzione di falsi ricordi.

Nel corso della terapia EMDR possono emergere eventuali ricordi traumatici presenti nell’inconscio. Un po’ come accade nei sogni; il sogno avviene durante la fase di sonno REM, caratterizzata dai rapidi movimenti oculari. Sui ricordi emersi si lavora psicologicamente per rielaborarli in maniera da attenuare la sofferenza del paziente; e la sofferenza di chi ha un disturbo da stress post-traumatico è davvero tanta.

Nei bambini invece dei movimenti oculari si può usare, come stimolazione alternata destra-sinistra, il cosiddetto abbraccio della farfalla o la vibrazione prodotta da piccoli stimolatori che si tengono nelle mani (ved. immagini); vibrazione come quella dei cellulari. Nessuna corrente elettrica, nessun elettroshock; tra l’altro nell’elettroshock gli elettrodi vengono applicati alle tempie e non alle mani.

I FALSI RICORDI

La tesi dei falsi ricordi di abusi sessuali è sostenuta da avvocati che difendono persone accusate di aver commesso abusi sessuali su minori e da psicologi e psichiatri consulenti di questi avvocati. Consulenti che per sostenere una tesi che proprio non sta in piedi ricorrono a concetti privi di validità scientifica, come i falsi ricordi, l’amnesia infantile, l’alienazione parentale ecc.

I falsi ricordi: il concetto dei falsi ricordi nasce negli USA nel 1992 sostenuto da un’associazione creata da genitori accusati dai figli di abusi sessuali incestuosi, chiamata False Memory Syndrome Foundation.

È come se i mafiosi creassero un’associazione per dire che la mafia non esiste.

Questa fondazione non c’è più dal 2019 ma la disinformazione continua ancora oggi e gli psicologi giuridici la sostengono con vigore. Da oltre 20 anni gli psicologi giuridici diffondono falsità scientifiche nei tribunali, le insegnano nelle università, nei master, nei corsi di formazione per avvocati, giudici, assistenti sociali, mediatori familiari, ecc.

Ci sono ricerche scientifiche importanti che hanno dimostrato che se è possibile, in una minoranza di bambini, il 15%, indurre il falso ricordo di un episodio plausibile, es. essersi perso in un supermercato, è praticamente impossibile indurre il falso ricordo di un fatto non plausibie, come l’aver subito un abuso sessuale (nello studio veniva utilizzato come falso ricordo l’aver subito un clistere da piccoli).

L’amnesia infantile

Ecco che cosa intendono gli psicologi giuridici per amnesia infantile.

Queste immagini sono tratte da tre perizie svolte per il caso di una bambina che accusava il padre di abusi sessuali; conosco il caso perché sono stato consulente della madre della bambina. Le perizie sono state svolte, rispettivamente, da uno psicologo di Pisa come CTU, e da uno psicologo di Padova docente universitario e uno psichiatra di Bologna, questi ultimi consulenti del padre della bambina; tutti associati alla psicologia giuridica,

Ebbene ciò che scrivono questi tre periti è completamente falso; e, lo ripeto, da oltre 20 anni gli psicologi giuridici diffondono nei tribunali falsità scientifiche e le insegnano nella università, ecc.

Il concetto di amnesia infantile è stato introdotto da Freud nel 1905 per indicare la tipica amnesia che da adulti non ci consente di ricordare alcuni episodi della nostra infanzia. L’amnesia infantile riguarda quindi gli adulti; nella versione degli psicologi giuridici riguarderebbe invece i bambini. Cioè secondo loro i bambini sarebbero degli smemorati; ma solo quando dicono di aver subito abusi sessuali.

Per sostenere questa assurdità gli psicologi giuridici sono arrivati a falsificare i dati della ricerca scientifica. Ecco un esempio.

Secondo questo grafico il numero di episodi che un bambino sarebbe in grado di ricordare è tanto minore quanto minore è l’età del bambino. Il grafico è vero ma la didascalia è falsa.

Questo l’articolo originale e questa la vera didascalia; lo studio è stato svolto su soggetti adulti, e non su bambini, e dimostra solo che il numero di ricordi evocati da parole stimolo è basso quando da adulti si cerca di ricordare episodi della prima infanzia.

Quindi la tesi dell’amnesia infantile, versione psicologia giuridica, è falsa. Queste falsità portano i tribunali ad assolvere gli adulti dalle accuse di abusi sessuali sui bambini.

Sulla capacità di memoria dei bambini, anche piccolissimi, c’è questo importante studio; c’è anche la traduzione in italiano che ho messo sul mio sito.

La conclusione è intuitiva: una giustizia che poggia su falsità scientifiche è una falsa giustizia. Da oltre vent’anni, in Italia, in molti processi per l’affidamento dei minori viene applicata una falsa giustizia.