Archivio della categoria: Femminicidi

LA QUINTA COLONNA

La Quinta Colonna” è il titolo di un dramma di Hemingway; l’espressione sta a indicare la presenza di infiltrati che fingono di lottare per una determinata causa ma in realtà fanno il gioco del nemico.

Applicato alle vicende processuali di affidamento dei figli che rifiutano un genitore, ma anche alle vicende penali che vedono sul banco degli imputati i genitori accusati dai figli violenza in famiglia o di abusi sessuali, il concetto di quinta colonna si applica perfettamente alla psicologia giuridica.

La quinta colonna di questi processi è proprio la psicologia giuridica.

La psicologia giuridica è stata fondata nel 1996 da alcuni avvocati e da alcuni psicologi che evidentemente condividevano l’obiettivo degli avvocati fondatori; sostenere cioè la difesa degli imputati.
La psicologia giuridica consiste nella sostanza nell’utilizzo nel processo di concetti psicologici, o pseudo-tali, per sostenere la difesa, per far assolvere l’imputato.

Sino a prova contraria, gli avvocati difendono le persone accusate di aver commesso un reato. In particolare, per i reati in ambito familiare (violenza in famiglia, maltrattamento, abusi sessuali incestuosi, ecc.), la strategia difensiva consiste nel sostenere che le accuse che vengono rivolte all’imputato dai suoi figli non siano genuine ma indotte dalla manipolazione psicologica da parte dell’altro genitore, cosiddetta alienazione genitoriale.

Ovviamente, nell’impossibilità di produrre la prova di codesta presunta manipolazione psicologica del minore, ecco tirare fuori dal cilindro magico della psicologia giuridica, invece del classico coniglietto, il concetto di malattia. Nasce così la PAS; poi dichiarata priva di validità scientifica, ed ecco che diventa semplice alienazione parentale (ma proprio un articolo pubblicato su Psicologia Contemporanea dimostra che le due cose sono identiche).
Il resto (disturbo, poi problema relazionale, è storia recente); solo un modo per manipolare i processi (cfr. Mazzeo A., Reale E., Pignotti M., “La manipolazione del processo attraverso le perizie – Trib. Cosenza, 29.7.2015 –”, in Questioni di Diritto di Famiglia, Maggioli Editore, 18.2.2016).

La posizione della psicologia giuridica in ordine agli abusi sessuali, e di converso alla violenza in famiglia, è ben espressa da questo post, che cita uno dei fondatori della psicologia giuridica.

Ho ovviamente oscurato autore del post e nome del fondatore della psicologia giuridica, per evitare intimidazioni.

Come si può leggere, questo conferma quanto da me scritto in precedenza: la psicologia giuridica è stata fondata per difendere i/le pedofili/e e i/le violenti/e, è al servizio della difesa degli imputati. Se uno dei suoi fondatori, considerato addirittura un maestro dai suoi adepti, sostiene che i veri abusi sessuali sono quelli che non arrivano in Tribunale, sta nella sostanza affermando che tutte le accuse di abusi sessuali che arrivano in Tribunale sono false accuse, e di converso, che anche tutte le accuse di violenza in famiglia che arrivano in Tribunale sono false accuse. Una posizione pre-giudiziale che dovrebbe portare i giudici a non conferire incarichi a chi già si è espresso in quei termini; e gli avvocati che difendono le vittime di violenza e/o di abusi sessuali a ricusare immediatamente quei CTU che aderiscono alla psicologia giuridica.

Quando i giudici conferiscono l’incarico di CTU a uno psicologo giuridico stanno nella sostanza dando l’incarico a un professionista che non farà l’interesse della Giustizia ma l’interesse della difesa dell’imputato, perché a quello è stato formato/indottrinato/condizionato/alienato. Non stanno dando l’incarico a un CTU ma a un secondo CTP della difesa. La psicologia giuridica è la quinta colonna della difesa nel processo. Si tratta di neo-corporativismo, incompatibile con l’ordinamento di un paese democratico.

LE CARTE TRUCCATE DELLA PSICOLOGIA GIURIDICA-I

Circolano in rete innumerevoli carte, protocolli e linee guida messi a punto dagli psicologi giuridici.
Che valore normativo hanno queste carte? Pari a zero.
Che valore scientifico hanno queste carte? Meno di zero. Tranne in qualche caso, non riportano alcuna bibliografia che supporti le affermazioni ivi contenute; le stesse sono solo pareri personali di chi le ha scritte. Si basano ancora sul medievale principo di autorità; ne ho parlato qui.

Ma c’è di più.
La psicologia giuridica italiana vede tra i suoi membri alcuni avvocati e alcuni psicologi-psichiatri-neuropsichiatri infantili in qualità di consulenti.
Gli avvocati che ne fanno parte si ritrovano molto spesso a difendere presunti pedofili, in casi di presunti abusi sessuali sia singoli sia collettivi. Compito dell’avvocato è, ovviamente, quello di difendere al meglio il suo cliente; avvocati che assumono la difesa di presunti pedofili debbono, ovviamente, industriarsi al meglio delle loro capacità per tirare fuori dai guai il proprio cliente. E fin qui non ci piove.
Le cose cominciano a essere meno logiche quando questi avvocati, e i loro consulenti, spacciano per protocolli o carte o linee guida a tutela dei minori quelle che sono, necessariamente, carte, protocolli, linee guida per difendere al meglio i propri clienti; che sono, non va dimenticato, presunti pedofili e, più di recente, presunti violenti o maltrattanti in famiglia.
Si tratta di manipolazione pura e semplice.

Ma c’è ancora di più.
In molte di queste carte vengono espresse opinioni che oltre a non essere supportate da riferimenti bibliografici precisi e puntuali, contengono concetti non corrispondenti ai documenti ufficiali, cui pure fanno riferimento, o totalmente privi di validità scientifica.
Prendiamo l’esempio della cosiddetta Carta di Civitanova Marche; si tratta di un documento che risale al 2012, firmato da una quindicina tra avvocati e consulenti.
A un certo punto si legge:

Nel richiamato art. 9 della Convenzione di New York si legge invece:

Quello che per le convenzioni internazionali è un diritto del fanciullo (“non essere separato dai suoi genitori“) per gli psicologi giuridici e i loro consulenti che hanno firmato la Carta di Civitanova diviene un diritto degli adulti (“diritto di ciascun genitore di non essere separato“).
È questa l’interpretazione che loro danno della legge 54/2006 ed è questo che sostengono nelle CTU e che porta ai disastri che vediamo (bambini allontanati dalle madri protettive e affidati ai padri violenti o abusanti). Perché gli psicologi giuridici e i loro consulenti tutelano i diritti degli adulti e se ne infischiano dei diritti dei bambini; lo hanno scritto chiaramente pervertendo una convenzione internazionale.

Agli psicologi giuridici piace vincere facile; ma per vincere facile bisogna truccare le carte. Ed è quello che loro fanno con estrema disinvoltura.

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SEGUE

TRACCIAMENTO DEGLI UTENTI E ALIENAZIONE PARENTALE

I sostenitori della PAS o alienazione parentale utilizzano un sistema di tracciamento degli utenti che navigando alla ricerca di informazioni visitano i loro siti web.
Questo sistema di tracciamento si chiama “HTML5 canvas”; qui si può leggere qualcosa su di esso.
Non ne so molto, non essendo un esperto informatico, ma penso che questo sistema di tracciamento che consente di identificare un computer in modo univoco venga utilizzato da aziende che sono interessate a inviare inserzioni pubblicitarie a chi visita i proprio siti web; credo sia esperienza abbastanza comune che è sufficiente visitare, per esempio, alcuni siti di abbigliamento per poi veder comparire sul proprio profilo Facebook pubblicità di abbiglimento, ecc.
Non un metodo proprio cristallino, perché comunque si tratta di violazione della privacy, ma comunque accettabile nell’ambito commerciale.
Ma siti che si propongono di fare informazione (in realtà fanno disinformazione) sull’alienazione parentale con quali fini utilizzano un sistema di tracciamento degli utenti web?
Come ho scoperto questa cosa? Grazie alla segnalazione di un contato Facebook, che mi ha consigliato di utilizzare un browser più sicuro degli altri per navigare su questi siti, e cioè Tor Browser; ed ecco che navigando con Tor Browser all’apertuta della pagina compare in alto l’avvertimento che il sito utilizza HTML5 canvas per identificare in modo univoco il computer del visitore. Gli altri browser non danno questo avvertimento.
Di seguito un campionario di questi siti; il mio consiglio è di fare molta attenzione a visitarli, anzi se possibile evitateli come la peste, perché la peste vi porteranno in casa.
Se proprio ci si vuole informare sulla PAS o alienazione parentale consiglio il mio sito; è costruito in maniera artigianale, scrivo le pagine in formato testo con notepad e le metto online. Non inserisco (anche perché non saprei come fare non essendo un esperto informatico) programmi spia o altre schifezze del genere. Solo informazione corretta per contrastare la massiccia disinformazione fatta dai sostenitori dell’alienazione parentale.

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FERMIAMO I FEMMINICIDI

Sarà velleitario, ma credo che un modo per ridurre il numero dei femminicidi, e in generale la violenza contro le donne, sia quello di far sparire dal web i blog, le pagine Facebook e i siti misogini, che diffondono disinformazione sulla violenza contro le donne.

Comincio a preparare un elenco provvisorio, che sarà aggiornato man mano che mi arrivano segnalazioni; lo divido in tre categorie, blog, pagine Facebook e siti web.

BLOG

Movimento femminile per la parità genitoriale (attenzione: sito pornografico)

PAGINE FACEBOOK

Adiantum

Mantenimento diretto

Movimento femminile per la parità genitoriale – gruppo
Movimento femminile per la parità genitoriale – pagina

Uomini beta in movimento

SITI WEB

Adiantum

Associazione padri separati

A voice for men

Colibrì Italia

Crescere insieme

Figli per sempre

Gesif

Genitori sottratti

Maschi selvatici

Questione maschile

Stalker sarai tu

Uomini beta

La Fionda

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