41 BIS

Si tratta di un regime carcerario particolarmente duro comminato ad autori di reati efferati, di solito commessi da affiliati a organizzazioni mafiose; la discussione su questo regime carcerario si è accesa in questi giorni per via dello sciopero della fame dichiarato a oltranza da un anarchico condannato appunto al 41 bis.

Pare che questo regime presenti alcuni aspetti di incostituzionalità; senza entrare nel merito di tale discussione, cosa oltretutto che non mi compete, voglio qui parlare delle migliaia di bambini ‘condannati’, in un certo senso, a un regime analogo nelle comunità per minori da tribunali della Repubblica italiana, senza che abbiano commesso alcun reato.

Nei nostri tribunali, tribunali dei minori e sezioni famiglia dei tribunali ordinari, accade infatti che quando i bambini rifiutano la relazione con un genitore, di solito il padre, per motivi di violenza o abusi sessuali vengono rinchiusi in comunità per minori contro la loro volontà per essere “resettati“, “deprogrammati“; nella sostanza vi rimangono fino a quando ritrattano le accuse e accettano la frequentazione con il padre, a volte sino alla maggiore età.

Durante il periodo di ‘detenzione’ in tali comunità viene disposto dai giudici l’interruzione di ogni rapporto con le madri e con tutti i familiari del ramo materno, il divieto di comunicare con l’esterno (amici, ecc.) viene cambiata loro la scuola, vengono tolti telefonini e quant’altro; ove i bambini protestino vengono sottoposti a terapie farmacologiche calmanti che annientano la loro volontà.

Queste modalità vengono addirittura preconizzate da professionisti afferenti alla psicologia giuridica che in un loro articolo parlano addirittura di “parentectomia” (cfr Camerini GB, Magro T, Sabatello U, Volpini L: La parental alienation: considerazioni cliniche, nosografiche e psicologico-giuridiche alla luce del DSM-5. Gior Neuropsich Età Evol 2014;34:39-48).
Parentectomia: un qualcosa di allucinante, roba da Gestapo nella sostanza.
L’uso del termine parentectomia risale a uno psicanalista squilibrato, Bruno Bettelheim; riteneva infatti che la causa dell’autismo infantile fosse il rapporto del bambino con la madre e da qui la necessità, secondo la sua teoria sballata, di staccare la madre dal bambino. Naturalmente questa teoria è stata sconfessata dagli studi successivi sull’autismo, ma sembra che qualcuno ancora non lo sappia.

Parentectomia: un termine che richiama l’asportazione dei tumori (tiroidectomia, mastectomia ecc.); per gli autori di quell’articolo evidentemente le madri di questi bambini sono simili a un tumore da asportare.

Ma torniamo al 41 bis; il regime cui questi bambini sono sottoposti nelle comunità per minori, è assimilabile al carcere duro con regime di 41 bis; eppure questi bambini non hanno commesso alcun reato. Perché questo accanimento, questa crudeltà? Contro bambini innocenti? In forza di quale legge? E se il 41 bis è incostituzionale per i mafiosi, non lo è a maggior ragione per bambini innocenti?

E se i mafiosi condannati al 41 bis possono almeno ricevere la visita di parlamentari, garanti, ecc, a questi bambini è vietato tutto e i parlamentari non possono visitare queste strutture. Le comunità per minori godono di uno statuto extra-territoriale, è come se non facessero parte del territorio dello Stato italiano. O, molto più semplicemente, i giudici sanno che se qualcuno visitasse queste strutture rimarrebbe molto sorpreso dalla quantità di farmaci calmanti presenti negli armadietti delle infermerie; farmaci di solito usati per curare la schizofrenia, farmaci che devono essere prescritti da medici specialisti e somministrati da infermieri professionali. Qualcuno potrebbe cominciare a fare domande indiscrete, chiedere di prendere visione delle prescrizioni mediche, chiedere se sono in servizio infermieri professionali, ecc.

È difatti accaduto che sia stato rinchiuso in una di queste comunità un bambino affetto da epilessia e che gli operatori spesso e volentieri hanno sbagliato i dosaggi dei farmaci antiepilettici rischiando di farlo finire in coma; così come accade spesso che le madri riferiscano di trovare i loro figli, rinchiusi nelle comunità, gonfi in viso e intontiti, per probabili effetti collaterali di psicofarmaci somministrati senza criterio.

La politica si mostra sorda e cieca verso il dolore di questi bambini strappati alle madri, spesso con blitz di polizia e modalità che non si riservano nemmeno ai mafiosi. Fino a quando?