GLI PSICOLOGI E I PADRI SEPARATI

Ormai siamo alle comiche.

Il CNOP (consiglio nazionale degli ordini degli psicologi) è intervenuto nell’ambito del dibattito sviluppatosi in seguito alla discussione, in Commissione Giustizia del Senato, degli osceni DDL (osceni nel senso che al termine dà Jean Baudrillard, nel non considerare la diversità delle varie situazioni separative, di affidamento, collocazione e frequentazione) che intenderebbero modificare la legge 54/2006, con un proprio documento.

Purtroppo citano l’articolo di una perfetta sconosciuta nel mondo psicologico internazionale, una certa Linda Nielsen.
Della Nielsen aveva già parlato in Commissione Giustizia il pediatra di Varese nel corso della sua audizione, entusiasmandosi e presentandola come un’esperta in metanalisi.
Il collega purtroppo non sa cosa sia una metanalisi e scambia gli articoli pubblicati dalla Nielsen nei quali cita altri articoli favorevoli alla residenza alternata, per metanalisi.

Se davvero si volesse effettuare una metanalisi dei lavori sulla residenza alternata si dovrebbero cercare nelle banche dati internazionali TUTTI gli articoli sull’argomento (e non solo quelli favorevoli alla propria tesi) pubblicati a livello internazionale in un determinato periodo di tempo, sottoposti a peer-review; se ne vengono esclusi alcuni si devono indicare i motivi dell’esclusione, pena l’inconsistenza del lavoro di metanalisi.

Perchè sono importanti le metanalisi?
Posso parlare del mondo della medicina e della psichiatria, perché del mondo della psicologia conosco poco, non so se esistano articoli psicologici sottoposti a peer-review e non so se su questi lavori siano state effettuate delle metanalisi.
In medicina sono famose alcune metanalisi che hanno portato a rivedere alcune pratiche terapeutiche (es. vagotomia per la cura del’ulcera gastrica, legatura dell’arteria mammaria interna per la cura dell’angina pectoris, ecc.).

Gli articoli della Nielsen non sono affatto metanalisi e spacciarli per tali è antiscientifico, è una frode scientifica. Un’idea di cosa sia una metanalisi la si può trovare qui. Come si vede è una cosa troppo complessa per le menti semplici dei sostenitori dell’alienazione parentale.

Perché il CNOP ha citato questa Nielsen che è una fanatica sostenitrice della residenza alternata? Chiaramente non lo so. Di fronte alle polemiche sollevate ad arte dai padri separati il CNOP si è affrettato a fare una sorta di marcia indietro, con grande soddisfazione dei cavernicoli che si annidano tra i sostenitori dell’alienazione parentale.

Il discorso è di una semplicità disarmante.
Se la separazione è tranquilla, consensuale, senza violenza o abusi sessuali, sono gli stessi genitori d’intesa con i figli, che trovano le soluzioni più adeguate; e psicologi e compagnia bella se ne stiano fuori dalle scatole.
Ma se c’è violenza, se ci sono abusi sessuali, davvero vogliamo mettere i figli a rischio? Davvero gli psicologi hanno già dimenticato alcune tragedie? Questa. E quest’altra. E poi tutte le altre, meno note, forse, ma non meno tragiche. Tragedie avvenute perché non si sono voluti ascoltare i bambini; e gli psicologi, in veste di CTU, hanno le loro grosse responsabilità per avere costretto questi bambini a frequentare i padri che poi li hanno uccisi. Bambini che per gli psicologi avevano la PAS; adesso di sicuro non ce l’hanno più. E nonostante tutto questo ancora non hanno imparato, gli psicologi, a stare lontani dai padri separati.
E che i padri stronzi (anche qualche madre in verità), bastardi, violenti, criminali, pedofili, esistano è un dato di fatto, checché ne pensino i benpensanti, ivi compreso quel senatore della Lega che tanto si spende per i padri separati; evidentemente non li conosce bene.

A ogni buon conto, se proprio ci si voglia documentare su tali questioni, si leggano almeno articoli seri, pubblicati da psicologi rinomati e non da una sconosciuta (ritenuta dal senatore di cui sopra addirittura una guru della psicologia; egregio signore, i guru esistono nel suo piccolo mondo patriarcale ma non nel mondo scientifico), da istituzioni pubbliche.

Qui un ottimo articolo sulla vicenda.

Un articolo serio sulla residenza alternata è il seguente; naturalmente se il senatore ne vorrà tenere conto, bene, se intendesse ancora ignorarlo mal gliene incolga.
REMARQUES SUR LES ÉTUDES CITÉES EN FAVEUR DE LA REÉSIDENCE ALTERNÉE AVANT 3 ET 6 ANS. Traduzione in italiano; nella bibliografia sono citati gli studi internazionali più importanti sul tema, pubblicati non da guru ma da scienziati veri che hanno a cuore il destino dei bambini.

Ricordiamo infine il nostro lavoro inviato a tutti i parlamentari all’epoca degli altri osceni DDL e PDL delle precedenti legislature. Stiamo preparando un suo aggiornamento alla luce degli studi più recenti. Basti dire che l’arretratezza italica sulla questione è tale che nel 2006, mentre il nostro Parlamento approvava la Legge 54/2006, il Québec già criticava la sua legge sul condiviso e la residenza alternata; nel 2011, quando i parlamentari nostrani riproponevano lo scempio della PAS (poi divenuta alienazione parentale) e della residenza alternata, l’Australia faceva piazza pulita di tutti questi concetti. La Francia ha introdotto da anni nel suo codice civile i principi della Convenzione di Istanbul e l’Inghilterra ha rigettato definitivamente un emendamento voluto dalle associazioni di padri separati sulla residenza alternata.

Questi i fatti; il resto sono solo scempiaggini.

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One thought on “GLI PSICOLOGI E I PADRI SEPARATI

  1. savi

    Bene si comincia a ingranare!  

    Un commento (posterò qualcosa di più pulito) concerne la frase

    “… nel non considerare la diversità delle varie situazioni separative, di affidamento, collocazione e frequentazione) … ” +
    “… Se la separazione è tranquilla, consensuale, senza violenza o abusi sessuali, sono gli stessi genitori d’intesa con i figli, che trovano le soluzioni più adeguate; e psicologi e compagnia bella se ne stiano fuori dalle scatole.
    Ma se c’è violenza, se ci sono abusi sessuali, davvero vogliamo mettere i figli a rischio? Davvero gli psicologi hanno già dimenticato alcune tragedie?”

    Direi: infatti il Pillon sa bene che ci sono diversità, ecc. È il Pillon stesso che ammise pubblicamente che il suo DDL 735 era diretto ai “suoi padri separati”.

    E chi sono questi padri separati Pilloniani? Sono il 20% di tutti i padri separati. Risposta: sono i PADRI SEPARATI CON ALTA CONFLITTUALITA’. Ciò significa che il ‘complemento’ del 20% dei PADRI SEPARATI CON ALTA CONFLITTUALITA’ (Pilloniani) include l’80% dei PADRI SEPARATI CON ‘NON ALTA’ CONFLITTUALITA’. Cioè
    – del 100% dei padri separati (tutti),
    – l’80% sono separati con ‘SENZA ALTA CONFLITTUALITA”, mentre
    – il 20% sono separati con ‘ALTA CONFLITTUALITA”.

    Cosa contraddistingue i due gruppi di padri separati? La risposta è la PRESENZA / ASSENZA DI ALTA CONFLITTUALITA’. Capiamoci: qui non si sta dicendo “PRESENZA / ASSENZA DI CONFLITTUALITA'”. No!!!! Qui si sta dicendo “PRESENZA / ASSENZA DI ALTA CONFLITTUALITA'”. Quindi la conflittualità può essere endemica a tutte le separazioni. Ma qui non si sta parlando di conflittualità in generale. I PASISTI stanno parlando di ALTA CONFLITTUALITA’.

    Cosa intendono i pasisti con alta conflittualità. Cosa è alta conflittualità? Come si identifica — teoricamente, concettualmente, metodologicamente e empiricamente — questa ‘alta conflittualità?

    Be’, Mazzeo sopra ne dà un’idea, che però rimane un’idea vaga (non precisa) e ambigua (chiara). Invece il Pillon stesso — cioè non Pillon ma chi ha pilotato l’architettura del DDL 735, tra cui il Vezzetti e il Camerini — ne dà la risposta chiara e precisa sperando però che nessuno là fuori capisca quale questa risposta sia.

    Qual è la risposta e dove la si trova? La risposta è … la PAS. La PAS identifica i “PADRI SEPARATI CON ALTA CONFLITTUALITA'”. Questi sono i padri separati che:
    (a) o sono stati rifiutati dai figli o hanno accesso limitato ai figli;
    (b) proclamano che i rifiuti dei figli sono ‘IMMOTIVATI’ — cioè non sono riconducibili ai loro comportamenti di padri-mariti, e quindi non ‘hanno colpa’ (in gergo folk italiota);
    (iii) proclamano pure che i figli non hanno capacità di intendere e di volere, e quindi sono stati manipolati psicologicamente a rifiutare i padri;
    (iv) proclamano che quindi il rifiuto è un RIFIUTO INDOTTO dall’ente che li ha manipolati e che ha indotto il rifiuto;
    (v) proclamano che quell’ente alienante del padre deve per forza essere la ex-moglie/madre.

    NON CI POSSONO ESSERE ALTRE SPIEGAZIONI. La spiegazione è logica — non sembra vere contraddizioni logiche interne, per cui deve essere vera.

    Quindi il 20% dei PADRI PILLONIANI SEPARATI CON ALTA CONFLITTUALITA’ sarebbe padri rigettati dai figli e/o con severe limitazioni all’accesso ai figli ( e magari devono provvedere al mantenimento) che hanno accusato le ex-mogli/madri di PAS – cioè di rifiuto indotto.

    Quindi nel discorso Pilloniano — che poi è il discorso dei Camerini-Vezzetti — PAS ~ rifiuto indotto ~ alta conflittualità. Quale dei 3 elementi in realtà viene prima nella logica-modello causale, quello è un nodo da sciogliere nel futuro prossimo. La storia ha sempre un punto di partenza iniziale da cui si sviluppa; ed ha pure una sequenza temporale di eventi che si susseguono. Il punto forte dei pasisti sino ad ora è stato che loro sanno qual e il punto iniziale e sanno pure qual è la sequenza degli eventi. E così vanno tranquilli nei tribunali e asfaltano tutti e tutto. Pensano di sapere.

    Come so che la PAS è l’elemento cruciale del DDL 735 che identifica i “PADRI SEPARATI CON ALTA CONFLITTUALITA'”? Lo so perché’ si legge nel paragrafo d’apertura del DDL 735 Pillon – cioè del DDL 735 PAS_Camerini-Bernet_Vezzetti.

    Secondo voi perché’ la PAS è stata collocata lì nel paragrafo d’apertura? Per sfizio o per sfoggio?

    E perché poi i punti 11 e 12 del DDL non fanno altro che sproloquiare della conflittualità, maltrattamenti e abusi e violenze. Risposta: per incastrare questi termini — fenomeni veri e reali dei comportamenti degli ex-mariti/padri — come conseguenze della PAS … e quindi del rifiuto indotto, delle manipolazioni psicologiche da parte della madre, ecc.

    La PAS serve a identificare quei comportamenti di quel 20% di padri separati Pilloniani con alta conflittualità, per poi riportare quei comportamenti (maltrattamenti e abusi e violenze verso le ex-mogli e figli) come conseguenze dei comportamenti delle ex-mogli/madri verso l’ex-marito/padre.

    Quindi, magari è vero — direbbe il Pillon e la sua banda del Camerini-Bernet-Vezzetti — che egli ex-mariti/padri abbiano esternato tali comportamenti (maltrattamenti e abusi e violenze, ecc. verso le ex-mogli e figli). ma è anche vero che le cause di tali comportamenti (maltrattamenti e abusi e violenze, ecc. verso le ex-mogli e figli) sono stati causati (inizio della storia) dalla ex-moglie/madre. La ex-moglie/madre alla fine e il ‘motore primo’ di tutta la tragedia familiare; le responsabilità legali non possono che essere le sue.

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