VA’ DOVE TI PORTA IL VENTO

Per ‘vento’ intendesi una qualche forma di interesse, la fama, la visibilità, o molto più prosaicamente la pagnotta.
Lo spunto per questo post viene dalla relazione tenuta a un recente convegno da una psicologa e criminologa.

La sua relazione, molto apprezzata, si spende contro la violenza sulle donne, con abbondanza di citazioni; peccato però che sia frutto di plagio.
Eh, sì, quello che questa psicologa ha detto nella sua relazione è stato preso di sana pianta da una relazione di CTP di un’altra psicologa romana.

In breve i fatti.
C’è una CTU, la psicologa del convegno è CTP del padre, l’altra psicologa è CTP della madre.
La psicologa del convegno attacca duramente la madre e la sua CTP parlando di un astratto diritto alla bigenitorialità, in presenza di un rinvio a giudizio del padre per violenza in famiglia, contestando il richiamo alla convenzione di Istanbul; ma viene fermata dalla CTP della madre che mette in chiaro, con abbondanza di citazioni bibliografiche, la posizione errata della CTP del padre e della CTU.

Al convegno la psicologa e criminologa si è probabilmente dimenticata di essere stata CTP del padre delle due minori e di aver attaccato la collega, e addirittura l’avvocata della madre dicendo che non lavorava bene, e ha fatto propria la sua relazione, plaudendo alla convenzione di Istanbul; senza nemmeno citare la psicologa CTP della madre.
Addirittura ha fatto propria l’affermazione della sua collega sull’importanza del caregiver primario nello sviluppo dei bambini, cosa che nella CTU aveva invece contestato.

Che dire?
Parlare di plagio è il minimo; nella CTU chi la pagava era il padre e allora bisognava difenderlo, anche occultando la verità.
Al convegno invece bisognava fare una bella figura ma non avendo idee ecco che torna utile la relazione di un’altra psicologa. Poco importa che nella sede della CTU quest’ultima sia stata attaccata in malo modo; tanto chi può saperlo?
Ma il diavolo, si sa, fa solo le pentole.
Una maggiore attenzione alla deontologia professionale non credo possa nuocere.

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