“ASSASSINIO DELL’ANIMA”

Ho letto questa espressione, per questo è virgolettata, nel libro di James Hillman “La vana fuga dagli dei”.
Ecco il brano di Hillman:

Scrive Schreber verso l’inizio delle cinquecento pagine del suo libro: «Le voci che parlano con me dai primi inizi del mio collegamento con Dio (metà di marzo del 1894) fino a oggi indicano giornalmente il fatto che da qualcuno sia stato “commesso un assassinio dell’anima” come la causa della crisi che ha sconvolto i reami di Dio» (p. 23 [43]).
“Soul Murder” (Assassinio dell’anima) è diventato il titolo di un libro che spiega il caso di Schreber alla luce della sua infanzia, quando l’anima del futuro magistrato sarebbe stata assassinata da un padre crudele e repressivo.

Qualche riga di spiegazione.
Hillman (1926-2011), filosofo e psicanalista, è stato uno delle più geniali personalità del 1900.
Il suo concetto di ‘anima’ non ha nulla a che vedere con quello che si intende con anima nelle religioni; Hillman concepisce l’anima come metafora della psiche, la base poetica della mente.

Daniel Paul Schreber fu un magistrato tedesco che giunse a ricoprire la carica di Presidente della Corte di Appello di Dresda. Si ammalò di un disturbo mentale di tipo delirante paranoideo e scrisse un libro sulla sua esperienza di malattia, “Memorie di un malato di nervi”; qui c’è qualcosa di più.

Per metafora, i figli che rifiutano il genitore violento o pedofilo stanno, a mio parere, semplicemente cercando di sottrarsi all’assassinio della propria anima; le madri protettive cercano semplicemente di evitare l’assassinio dell’anima dei propri figli.

Le istituzioni senz’anima, invece, sembrano farsi complici di questo assassinio dell’anima dei bambini, costretti comunque a dover incontrare il proprio carnefice nel nome di un qualcosa che non si capisce cosa sia, scritto in una fredda legge degli uomini, manco fosse le tavole della legge date a Mosè sul Monte Sinai.

La legge 54 va rapidamente emendata, non nel senso decisamente peggiorativo proposto dal senatore Pillon, ma recependovi la normativa comunitaria di cui alla Convenzione di Istanbul, di rango superiore a quella nazionale, come ha già fatto la Francia da anni.
E gli avvocati che difendono madri e bambini comincino a pretendere che i Giudici recepiscano la giurisprudenza più recente della Suprema Corte di Cassazione (Ordinanze n. 13217/2021 e 9691/2022). E comincino a chiedere la nullità di tutti i processi nei quali non viene ascoltato il minore, anche se infradodicenne. Anche a costo di irritare i Giudici. O si arriva al muro contro muro, e vediamo quale cede prima, o per madri e bambini non c’è speranza di giustizia.

I fatti che vengono sistematicamente elusi:

  • Ottobre 2012: dichiarazione del Ministro della salute sulla mancanza di scientificità della PAS.
  • Marzo 2013: sentenza della Cassazione sulla non utilizzabilità nel processo di concetti privi di validità scientifica.
    Di cos’altro avevano bisogno i Giudici?
    Eppure in questi ultimi dieci anni hanno continuato a utilizzare concetti antiscientifici, pur sapendo che lo fossero, quindi in flagrante mala fede.
    Gli interessi in gioco, di natura economica ormai è più che evidente; sono proprio tali, anche per taluni Giudici, da continuare impunemente a non fare giustizia?
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